martedì 16 agosto 2011

Una amicizia un po’ incasinata e conflittuale


Marco: se te la senti, si tratterebbe ora di parlare della tua amicizia con Marco, il tuo intervistatore..

Jocelyn: tu sei il mio attuale migliore amico, con te mi confido quasi come con Marian, tu sei intelligente, molto, molto. Mi sono affezionata a te. Ti voglio bene. Però intendiamoci, il mio non è amore. Tra me e te ci sono troppi anni di differenza. Con te ci sto bene assieme…

Marco: perché allora litighiamo spesso e sovente su delle cazzate?…

Jocelyn: due amici, se lo sono davvero devono litigare ogni tanto, se no che amicizia è..

Marco: perché non sei un po’ più gentile con me?

Jocelyn: perché forse anche tu non lo sei con me. Io rispondo rispetto alle “carte che tu mi dai”. Delle cose che di te non mi piacciono sono quelle che quando non sei d’accordo con le cose che uno ti dice, tu hai la tendenza a “coprirgli la voce”, e questo non va bene…
        Delle cose che più mi piacciono di te sono la mancanza di razzismo che io vedo in te, a differenza di Francesco per esempio che ogni tanto si lascia andare in battute davvero razziste.
Ovvero della tua storia di oltre 8 anni con la Joycer e del fatto che tu hai fatto arrivare dall’Africa i suoi due gemelli. Per questo io provo una certa ammirazione nei tuoi confronti perché non conosco altre storie così come la tua. Quelle che conosco io sono tutte storie finite male in pochi anni.
Se fossi “nelle sue scarpe”, quelle di Joycer, io ti ringrazierei tutti i giorni per quello che hai fatto. Lei è stata molto più fortunata di me. Ha lavorato pochissimo sulla strada dopo di che tu l’hai tolta dandogli una mano. La mia vita rispetto alla sua è stata maledettamente più sfortunata.
Quindi per finire penso che tu sia sul serio uno bravo, una brava persona.

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