martedì 16 agosto 2011

Massimo


Marco: parlami ora di questo Massimo, era un poliziotto, mi hai detto…

Jocelyn: si ma io l’ho saputo dopo. Ero a San Giorgio, io lo vedevo passare due volte al giorno. Era d’estate e un giorno lo vedo arrivare in bicicletta, si ferma vicino a me che gli dico: “andiamo a scopare” e lui, ridendo: “no, non posso, non vedi che sono in bici” e io: “vieni nel bosco che c’è un materasso, dai andiamo” e allora lui mi è venuto dietro e sul materasso abbiamo scopato per la prima volta.
        Da quella volta in poi, lui veniva spesso e molte volte mi dava un passaggio fino a Torino. Fino a quando un giorno mi ha detto che gli piacevo molto e che si era affezionato a me. Specie dopo la vicenda legata alla morte di mia sorella Evelyn dove anche lui era stato in qualche modo coinvolto.
        Così ho saputo che lui faceva il poliziotto e che abitualmente lavorava durante la notte.
        Quando me ne andai dalla casa della mia magnaccia fu proprio Massimo a prestarmi i soldi per la cauzione della casa di Corso Orbassano, mi pare fossero 350 €. Ebbi poi la possibilità di andare anche a casa sua e di rimanere con lui tutta la notte. Lui abitava in una sua casa al primo piano. Al piano terreno abitavano i suoi genitori.
        Siamo diventati in pratica fidanzati. Era un uomo di circa 40 anni, bello e simpatico, divorziato. Mi piaceva perché con lui si poteva giocare e rideva di gusto. Con lui una domenica ebbi l’occasione di andare ai giardini del Valentino a Torino. Mamma mia, che belli. Così come nella stessa giornata mi portò a Piazza Castello a visitare la Casa Reale, così come mi fece visitare la Chiesa della Consolata, mamma mia che bello!
        Un giorno gli ho fatto mangiare il cibo africano dove, come tu sai, noi usiamo molto peperoncino e lui è diventato tutto rosso e sudava. Per un po’ ho avuto paura, quel tanto che stavo per chiamare l’ambulanza, poi lui si è messo sotto l’acqua è ha bevuto, bevuto a non finire.

 

Marco: dimmi come è finita questa storia…

 

Jocelyn: è finita perché lui era molto geloso. Io nella casa di Corso Orbassano abitavo assieme a due ragazzi nigeriani. Una sera questi mi invitano ad andare a ballare con loro e le loro ragazze in discoteca al Miami. Io ho sempre avuto una predilezione per la musica e il ballo. Ci vado e mi diverto un mondo. Lì mi fanno delle foto che le porto a casa. Un giorno arriva a casa Massimo, io sto dormendo e lui rovistando in un mio cassetto trova le foto. Si incazza come una biscia e molla un pugno fortissimo contro la porta facendola cadere.
Io mi sveglio, lui urlando mi chiede spiegazioni rispetto alle foto, mi fa paura, non l’ho mai visto così arrabbiato. Allora di corsa esco di casa spaventata urlando anch’io che mi voleva fare del male (a quel tempo avevo sentito di un episodio di morte di una ragazza africana uccisa dal suo fidanzato italiano) e corro per la strada rincorsa da Massimo il quale invece mi diceva che non mi voleva fare niente..
Io invece prendo un pullman e vado a dormire da Deborah.
        Fatto sta che per un periodo di tempo non ci vediamo più. Dopo ci siamo rivisti però mi ero accorta che il feeling per lui mi era sparito, anche se siamo rimasti amici. Credo che a lui sia stato un po’ difficile, certamente più che a me, in quanto lui era sul serio innamorato di me, mentre invece io ci stavo bene assieme. E così e finita questa storia.. era durata circa un anno e me la ricordo con piacere.
        Pensa che in quel periodo Elisabeth, invidiosa del fatto che Massimo mi dava una mano, aveva fatto sapere alle amiche con le quali lavoravo, di mandarmi via, al che Stella che era la donna alla quale dovevo dare 700 € ogni mese per il Joint (è il posto di lavoro) che occupavo si mise in mezzo per farmi rimanere, per non perdere il guadagno che io le assicuravo.
        Finita la storia con Massimo finirono anche gli aiuti che questo mi passava. Passai un periodo un po’ balordo con il fatto che il padrone di Corso Orbassano ci aveva dato lo sfratto. Io a corto di quattrini ero andata anche a Grugliasco per poter vedere di lavorare la notte. Conosco una ragazza che mi dà la possibilità di cambiare casa e vado a stabilirmi in Via Porpora vicino a Mediaworld di Corso Giulio.

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