martedì 16 agosto 2011

Amici e amori: Mariam


Marco: parlami ora di questa tua amicizia con Marian, mi pare che tu sia molto legata a questa ragazza..

Jocelyn: è vero, tra le amicizie e tra queste, quella a cui tengo decisamente di più, a cui sono legata è quella con Marian. Lei ha 4 anni più di me, ma io ritengo di essere più matura di lei.
È strano il nostro rapporto in quanto siamo una l’esatto contrario dell’altra. Io solare ed estroversa, Marian introversa e sempre incazzosa. Io credo di essere più libera di Marian. Le sue chiusure denunciano scarsa libertà da parte sua. Io non tengo mai niente dentro di me e lei invece si “uccide” dentro, come nel caso di questa sua relazione con  il suo ragazzo, un certo Johnny, un nero Ishan. Io voglio essere fedele al proverbio che dice: “un problema detto è un problema risolto a metà”. Capisci.

Marco: quand’è che l’hai conosciuta…

Jocelyn: è stato al mio ritorno da Ovada. Io vado in casa da Francesco, però mi accorgo che non mi tratta bene. Una sera usciamo da casa di Francesco con un po’ di litigio. Siamo in macchina in cinque, tra questi c’è anche Marian. Andiamo al Bingo. Poi usciamo e sento una discussione tra Francesco e un suo amico, Roberto. Realizzo che stanno parlando di me e in maniera non del tutto commendevole. Allora intervengo dicendo ad Francesco, che se non mi vuole più in casa sua è bene che me lo dica.
        Interviene anche Marian che dice a Francesco la stessa cosa e poi aggiunge: “se non ti vuole più, prendi la tua roba e vieni a casa mia”. Al che quando ritorniamo alla casa di Francesco è esattamente quello che faccio.
        Però la casa dove abitava Marian in Via Belmonte dalle parti di Corso Vercelli non era delle migliori. Muffa dappertutto e in più abitavamo in sei! Però altro non avevo per le mani.
E così è iniziata questa amicizia con Marian. Dopo pochissimo tempo mi pareva di conoscerla da tantissimo. Gente che la conosceva mi diceva che era scorbutica, maleducata, che non sapeva esprimersi e in parte poteva essere vero. Dal canto mio rispondevo che per quanto la conoscevo era una ragazza buona. Marian ha un suo modo di esprimersi che può sembrare duro, antipatico. Gli deriva da un difetto che ha contratto da bambina balbuziente. È vero però che ha un suo caratterino. Ci siamo scambiate i nostri piccoli grandi segreti.
Marian aveva una storia di infanzia non del tutto felice in quanto la madre dopo aver avuto i primi tre figli, se n’è andata abbandonandoli. Il padre si è risposato ben tre volte senza mandare con continuità i figli a scuola. Ancora adesso con il padre ha dei rapporti quasi da conoscenti più che tra padre e figlia. È nata come me a Benin City ed è di etnia Edo e Ishan.

Marco: cosa faceva Marian.. lavorava..

Jocelyn: al tempo Marian lavorava a Stupinigi, un po’ fuori Torino. È un posto che se vuoi arrivarci devi prendere un “passaggio”. Io non lavoravo allora, perché non avevo un posto ed io, anche se in casa con Marian nessuno mi aveva chiesto soldi per l’affitto, sapevo di dover contribuire, lo sentivo come un mio impegno.
Per cui una volta chiesi a Francesco di portarci una notte ad Orbassano. Lui ci portò e nel posto dove ci fermammo trovammo subito dei clienti e iniziammo subito a lavorare. Ero contenta.
Il giorno successivo ritorniamo e oplà: troviamo delle altre ragazze di colore molto più vecchie di noi che ci vengono addosso molto arrabbiate (una di queste, prende una bottiglia di birra, la rompe sul marciapiede e ci minaccia). Nei fatti ci fanno andare via. Noi non sapevamo che il posto era già occupato.
Al che chiamiamo Francesco il quale viene e mentre ci riporta verso casa passiamo per Piazza Campanella. Io fermo Francesco e con Marian ci fermiamo due ore circa. Francesco ci fa notare che il posto (di fronte all’UPIM) è un po’ troppo all’aperto. Io dico che abbiamo bisogno di soldi e che comunque si vedrà. La notte abbiamo lavorato io e Marian, anche se era la prima volta. Tra l’altro era un posto dove non dovevo pagare nessuno. Da quella volta fino ad adesso quello è il mio posto e di Marian quando lei vuole venire. Perché Marian è stufa di lavorare sulla strada e fa una certa difficoltà a trovare dei clienti mentre per me è diverso. Non che io non sia stufa ma trovo i clienti con più facilità. Capisci.

Marco: quando io conosciuto Marian lei mi ha detto che abitava con un bianco…

Jocelyn: non era quel tempo lì, è venuto un po’ dopo, quando io ho deciso di andare ad abitare con Allen perché nella casa dove ero (con le sei ragazze) non andava bene. Litigavo con quasi tutte e pensa un po’: perché io pretendevo un po’ di pulizia e di ordine. Marian ha trovato la possibilità di cambiare casa attraverso il bianco. So però che non c’era nessuna relazione tra di loro. Se scopava con questo bianco si faceva pagare.
        Ad un certo punto (siamo all’inizio del 2005) litigo con Marian, la quale va dicendo in giro che io me la faccio con altri uomini oltre che con Allen. La cosa mi spiace e mi fa incazzare perché non era vero. Mi pare che una sera ci fossi anche tu in casa mia mentre discutevamo animatamente della questione io, Allen e una mia amica che lavorava in un Night Club a Milano. Ti ricordi.
        Il giorno stesso, piangendo, vado a casa del ragazzo di Marian dove sapevo che l’avrei trovata e gli propongo di fare un confronto con la ragazza di Milano. Lei rifiuta e così rompiamo i nostri rapporti per circa sei mesi. Dopo lei mi chiamava con un soprannome che ci eravamo dati l’un l’altra. È in lingua Ibo: “obiagelì” che grosso modo potrebbe significare “ragazza venuta al mondo per divertirsi”. Abbiamo ripreso a vederci, sul momento ero sulle mie, poi mi sono riaperta.
        Per farla breve, attualmente come tu vedi, Marian vive in casa con me. Michele (il bianco dove prima abitava) si è messo con una ragazza albanese e così l’ha invitata a trovarsi un altro tetto. La casa che Ibrahim (l’attuale fidanzato di Marian) gli aveva trovato per il momento non funziona e così io gli ho detto di portare le sue cose a casa mia.
        Per il momento Marian si guadagna il pane lavorando (in nero) presso una parruccheria di proprietà di una donna di colore proveniente dalla Costa d’Avorio, in Via Martorelli.

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