lunedì 15 agosto 2011

I miei "fidanzati" bianchi: Marco


È il primo uomo bianco che ho conosciuto in Italia. Allora non parlavo bene l’italiano e lavoravo vicino all’IVECO. Lui mi veniva a trovare e mi dava dei soldi. Un giorno andiamo nel mio “postotraquillo” per scopare. Arriva un’altra macchina. Marco scende e pretende che la macchina se ne vada. L’altro gli chiede perché. Marco si incazza e dal baule prende una pistola e minaccia l’altro conducente che spaventato se ne va. Anch’io mi ero spaventata e dal quel giorno in poi ho cominciato a vedere Marco sotto un’altra luce. Pensa, non rideva mai.
Ad un certo punto avevo proprio paura di lui e così quando veniva per trovarmi io scappavo, quel tanto che una volta lui mi prende e mi fa: “perché mi scappi, dopo tutti i soldi che ti ho dato?, sai dove li prendo questi soldi per te?” e così mi ha raccontato dove li prendeva: durante la notte andava a rompere le macchinette nei servizi di benzina. In pratica andava a rubare. Al che a me aumentava la paura.
        Dopo aver avuto l’incidente all’Iveco la mia magnaccia mi fece andare a San Giorgio e un giorno vedo arrivare da lontano la macchina di Marco e io mi nascondo subito.
        Dopo alcuni mesi è tornato di nuovo e mi ha trovato: “pensi che io non sappia dove stai?” e ha iniziato a picchiarmi e a minacciarmi con la pistola. Io avevo tantissima paura. Però ho avuto la prontezza di dirgli che avevo preso il suo numero di targa e che lo avrei denunciato. Non l’ho più visto.

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